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Le mie dimissioni
Comunicato ufficiale 15.12.2015
Dal 1 gennaio 2016 NON sarò più convenzionato con la A.S.L. della provincia di Cremona. Da tale data potrò ricominciare ad esercitare la professione medica, ritornare a "fare il medico" come libero professionista senza tutti gli obblighi burocratici e non, del servizio sanitario nazionale. La decisione ha tante motivazioni, tra le quali:
LA MIA INCAPACITÀ A FAR RISPETTARE REGOLE SEMPLICI E BANALI
Pochi rispettano le indicazioni fornite: lo studio non ha più orario di chiusura e di martedì e giovedì si finisce di notte.
Decine di telefonate al giorno, il più delle volte con richieste di impegnative e/o ricette.
Richieste di visite domiciliari di comodo e pretenziose
CONDIZIONI ECONOMICHE
Da quando è possibile scegliere il medico presso gli uffici comunali (da circa 4 anni, con questa amministrazione) nessun nuovo abitante a Rivolta mi ha scelto come medico: questo significa una lenta agonia con una continua perdita di pazienti per trasferimenti fuori paese o decessi, senza più essere sostituiti.
LA BUROCRATIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE
La trasformazione del medico in impiegato della ASL non ha freni: le nuove probabili limitazioni alla "professione medica" in preparazione dal governo centrale insieme alle "punizioni" per chi non si sottomette renderebbero impossibile per me, anima libera da vincoli burocratici, esercitare con scienza e coscienza la mia attività, a scapito delle Vostra salute
L'impossibilità materiale, per mancanza di tempo rubato dalla burocrazia, di proseguire gli studi e gli aggiornamenti.
GLI ANNI LAVORATIVI
A 25 anni ho iniziato questa professione: unico medico in attività a Rivolta ad aver regolarmente termina-to in sei anni il corso di laurea. Dopo oltre 36 anni di servizio vorrei iniziare la vita familiare.
LE UMILIAZIONI SUBITE
Il 24 febbraio 2015 sono stato "assalito" verbalmente in un agguato in via S.Alberto da due sorelle (non mie assistite) accusandomi di negligenza ed imperizia nei riguardi del loro padre che, di mia spontanea iniziativa, avevo visitato a domicilio circa due settimane prima. Una "legnata" morale, priva di testimoni, che mi ha fatto molto male.
Assistiti che si presentano la sera a richiedere una "scorta" di medicinali con il sorriso sulle labbra, per poi il giorno successivo revocarmi e cambiare medico: la ricusazione senza motivo è uno dei mali maggiori che si possono recare ad un professionista corretto, come mi sembra di essere sempre stato.
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LA MIA INCAPACITÀ A FAR RISPETTARE REGOLE SEMPLICI E BANALI
Pochi rispettano le indicazioni fornite: lo studio non ha più orario di chiusura e di martedì e giovedì si finisce di notte.
Decine di telefonate al giorno, il più delle volte con richieste di impegnative e/o ricette.
Richieste di visite domiciliari di comodo e pretenziose
CONDIZIONI ECONOMICHE
Da quando è possibile scegliere il medico presso gli uffici comunali (da circa 4 anni, con questa amministrazione) nessun nuovo abitante a Rivolta mi ha scelto come medico: questo significa una lenta agonia con una continua perdita di pazienti per trasferimenti fuori paese o decessi, senza più essere sostituiti.
LA BUROCRATIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE
La trasformazione del medico in impiegato della ASL non ha freni: le nuove probabili limitazioni alla "professione medica" in preparazione dal governo centrale insieme alle "punizioni" per chi non si sottomette renderebbero impossibile per me, anima libera da vincoli burocratici, esercitare con scienza e coscienza la mia attività, a scapito delle Vostra salute
L'impossibilità materiale, per mancanza di tempo rubato dalla burocrazia, di proseguire gli studi e gli aggiornamenti.
GLI ANNI LAVORATIVI
A 25 anni ho iniziato questa professione: unico medico in attività a Rivolta ad aver regolarmente termina-to in sei anni il corso di laurea. Dopo oltre 36 anni di servizio vorrei iniziare la vita familiare.
LE UMILIAZIONI SUBITE
Il 24 febbraio 2015 sono stato "assalito" verbalmente in un agguato in via S.Alberto da due sorelle (non mie assistite) accusandomi di negligenza ed imperizia nei riguardi del loro padre che, di mia spontanea iniziativa, avevo visitato a domicilio circa due settimane prima. Una "legnata" morale, priva di testimoni, che mi ha fatto molto male.
Assistiti che si presentano la sera a richiedere una "scorta" di medicinali con il sorriso sulle labbra, per poi il giorno successivo revocarmi e cambiare medico: la ricusazione senza motivo è uno dei mali maggiori che si possono recare ad un professionista corretto, come mi sembra di essere sempre stato.